lunedì 29 gennaio 2007

Dalla Russia con Calore


Avete presente cosa vuol dire avere i piedi ghiacciati?
Avete presente cosa vuol dire camminare fra, pioggia, fango e neve?
Quella sensazione dopo ore di shopping...di atrofia?
Ma, credo che sia arrivata la soluzione a tutto cio'. E da dove poteva arrivare, se non da un paese come la Russia?









Questi graziosi e buffi stivali, sembrano appena usciti dalle Anime Morte di Gogol.

In effetti, si tratta d'un revival che sta proponendo la linea di calzature Valenki..

Queste erano le calzature che indossavano i contadini all'epoca di Pietro il grande, di Caterina II, di Lenin.
Si tratta di un prodotto unico nel suo genere, che sta gia' impazzando negli Stati Uniti e in Canada.
Delle scarpe in gomma, con relative galoscie removibili, in pura lana al 100%. Cio' significa, che i piedi saranno ben al calduccio, anche con temperature artiche.

Evvivan le galoscie, evviva Valenki...

domenica 28 gennaio 2007

Addio a Emanuele Luzzati

























Un piccolo grande uomo se n'e' andato.























Un'anima nobile, con la quale ha saputo esprimere la molteplicita' della sua arte:































Pittore, illustratore, decoratore, animatore, ceramista e scenografo. Ci ha regalato sogni, favole, visioni oniriche che fanno parte della Storia dell'arte italiana e internazionale degli ultimi 50 anni



















Chi non ricorda i titoli di testa dell'Armata Brancaleone e Brancaleone alla crociate di Mario Monicelli?



















E le illustrazioni delle fiabe dei fratelli Grimm? E Pinocchio? Alice nel paese delle Meraviglie? E gli orchi, le fate, i cavalieri, le donzelle di Rodari e Calvino?
E le nominations all'Oscar per La Gazza ladra, Pulcinella e il Flauto magico? E gli allestimenti favolosi al Teatro Alla Scala?E la fondazione del Teatro della Tosse?






















E pensare che proprio quest'estate, l'Amato aveva comprato due acquetinte del grande Maestro..


Spesso, mi soffermo a guardarle, e ogni volta mi stupisco e mi ritrovo a sorridere, e a sognare, e a ritornare bambina...

Grazie Luzzati per tutti i sorrisi che hai saputo donarmi.

sabato 27 gennaio 2007

The Tea Centre of Stockholm




Dopo le calorie immagazzinate alla Fabbrica del cioccolato... (fortunatamente, abbiamo la scusa della neve, del freddo, delle energie che occorrono per affrontarlo)... abbiamo proseguito la nostra passeggiata, nella(vana) speranza di bruciare un po' di grasso accumulato...



E cosi,camminando, camminando.. ci siamo ritrovate a Mariatorget, dove poco lontano, a Hornsgatan, si trova The Tea Centre of Stockholm.






Immaginerete, forse di trovare un megastore hitech del te' e invece, si tratta di un minuscolo negozietto, che e' il piu' famoso teashop di tutta la Svezia.


Ci sono quattro, cinque cose che mi fanno impazzire al mondo, e il te' e' una di queste...


Ricordo che da piccola ossessionavo mia madre ogni volta che andavamo al supermercato... Dovevo restare almeno venti minuti nel corridoio del te' per sceglierne uno nuovo da assaggiare, o in alternativa, rompere le scatole al negoziante, ordinandogli tutte quelle stranezze, delle quali ignorava completamente l'esistenza.


Nonostante anni di forzata educazione su te e tisane, mia madre, non ha ancora capito che il te verde assolutamente non puo' comprarsi in bustine, ma che e' un sacrilegio, aggiungere zucchero e limone....ahh....rabbrividisco al solo pensiero...


Vi lascio immaginare cosa ho provato entrando in quel negozio....avete presente dilatazione della pupilla, sudorazione eccessiva, improvvisa aritmia...? Quasi...


"Ma questo e' il mio Paradiso", ho escalamato! E cosa dirvi, quando appropinquandomi al bancone per chiedere se avessero del Matcha(ovviamente ce l'avevano), la signora che era di spalle, si gira e mi offre un sorriso con tanto di occhi a mandorla?


Mi son sentita mancare...ma lo squillo del telefono,(in quel tempio...mi son vergognata come una ladra...), mi ha salvato. Era l'Amato!

Mi e' dispiaciuto acquistare solo del matcha, ma dopodomani, finalmente, parto per l'Italia, e la zavorra che e' gia' tanto pesante, deve essre alleggerita il piu' possibile.

In altre circostanze, il diavoletto mi avrebbe suggerito:"fai incetta,e poi pagherai il surcharge all'aereoporto", ma dal momento che ritornero' in Svezia ad aprile, gli ho risposto, da brava bambina, che posso aspettare due mesi....;))))





The Tea Centre of Stockholm, Hornsgatan 46, tel.+46 8 640 42 10.

CHOKLADFABRIKEN


Dopo il pranzo da Herman's, abbiamo proseguito verso Renstiernas Gata, dove, al numero 12, si trova Chokladfabriken.





Se Herman's e' il Paradiso dei vegani, questo invece, e' l'indirizzo giusto per gli amanti del cioccolatte.





Vi si trova un vasto assortimento di barre, creme e bevande al cioccolato, petits fours,torte e muffins.





Il benvenuto nel negozio recita:"Eveything is made by hand and thus contains both love and chocolate".





Allora mi sono detta, beh, se c'e' amore nei prodotti...devono essere davvero speciali...insomma,si, non mi e' mai capitato di mangiare "amore" allo stato solido...






La Boutique, che e' insieme laboratorio e cafe', e' sempre affollatissima(sara' per via dell'amore...), e per acquistare i loro prodotti, bisogna prendere il numeretto dall'apposita macchinetta, insomma, come quando vai alla Posta....



....la differenza sta nel fatto che, nell'attesa, puoi sederti e assaggiare qualche leccornia...
Un caffe' con leccalecca superfondente e una tartelletta di cioccolatte al caffe' mi hanno fatto scordare che intanto era arrivato il mio turno...ehm..





Chokladfabriken Renstiernas Gata, 12 116 28 Stockholm info@chokladfabriken.com

Aprite quella porta.....

Cosa si nascondera' mai, dietro questa antica e bellissima porta?





Il Paradiso dei Vegani: Herman's.





Nonostante la neve, e i -10 gradi di ieri, proprio non potevo piu' stare in casa...





Cosi', munita di stivaletto idrorepellente Camper(orripilante, senza neanche un po' di tacco..), e in compagnia di Kerstin, ho affrontato una piacevolissima giornata alla scoperta di Sodermalm.

il quartiere,(veramente si tratta d'un'isola) a sud della City.


In effetti, Herman's, non era proprio una novita' per me, ci ero gia' stata tre anni fa con l'Amato.





Ricordo che era un freddissimo giorno di febbraio, e la terrazza dalla quale si gode la piu' bella vista di Stoccolma...impraticabile.





La sorpresa e' stata, invece, scoprire che la meravigliosa terrazza, era stata coperta e riscaldata con quelle stufe ad ombrello, che si vedono ormai dapperttutto...inoltre, ogni sedia, provvista d' una calda coperta con la quale potersi avvolgere.




Il ristorante, offre un vasto buffet vegetariano, con incursioni indiane e mediorentali, a prezzi modici(circa 15 euro inclusa bevanda)....





.......e il paesaggio stoccolmese..... completamente gratis!
Hermans - 08-643 94 80
Fjällgatan 23, 11628 Stockholm
www.hermans.se





domenica 21 gennaio 2007

Cibusculum..Ciavuscolo..Ciauscolo...

E' il piu' tipico fra i salumi marchigiani, soprattutto dell'area Maceratese.
Il suo nome, pare derivi dal latino Cibusculum, ossia piccolo cibo, ma io, viste le origini marchigiane dell'Amato, e ormai esperta degli usi e costumi di tale "Popolo", opterei per l'altra fonte che e' quella mutuata dal dialetto maceratese: "lu ciauscolo", che indica il budello gentile del maiale, col quale viene insaccato il ciauscolo.
La sua caratteristica e' la spalmabilita', resa tale, dalla quantita' di grasso contenuto, circa il 40%. Il resto dell'impasto, proviene dalle carni di spalla, coscia e pancetta di maiale adulto.
Le carni e il grasso vengono macinate per tre volte, finemente, fino ad ottenere un impasto cremoso. A questo punto si aggiungono le spezie, sale,vino e aglio pestato e si insacca nel budello gentile.
La fase di stagionatura va da venti giorni a tre mesi, presso cantine fresche ed aerate.
E' ottimo spalmato su bruschette, crackers e piade appena sfornate. Puo' diventare un ottimo aperitivo, accomapagnato da un rosso Lacrima Morro d'Alba, o se vi piace, un bianco Falerio Colli Ascolani.

sabato 20 gennaio 2007

Zuppa di lenticchie allo zenzero e ciauscolo marchigiano

Di solito, quando sono da sola, non ho molta voglia di stare tra i fornelli . Non mi piace l'idea di non poter commentare con altri commensali,cio' che ho elaborato, e cosi'si va avanti o con vaschette takeaway di sushi, o insalate e formaggetti vari..
Potrei vivere di formaggi e pane...ma ahime'...non si puo'. Per usare un' espressione colorita..ehm...mi allargo facilmente.
Ma volete mettere la goduria di una baguette con bettelmat e un bicchiere di chianti o taurasi?
Oggi, pero', avevo voglia di qualcosa di diverso e cosi' ho approfittato delle lenticchie avanzate a capodanno, e del ciauscolo marchigiano che l'Amato aveva portato in dono con del parmigiano e del pecorino romano, in uno dei suoi raid....

Una zuppetta veramente appetitosa, dove il piccante dello zenzero, si sposa a meraviglia col gusto nostrano del ciauscolo e delle lenticchie...

Dosi per due persone...anche tre, dipende dalla fame...
250g di lenticchie secche
1 carota
100 gr di ciauscolo marchigiano in un sol pezzo
Mezza cipolla di tropea
Mezzo spicchio d'aglio,privato dell'anima
Un po' di radice di zenzero fresca
Mezzo bicchiere di vino bianco
2 Cucchiai di Olio extra vergine di oliva
Un pizzico di prezzemolo essiccato
Mezzo litro di brodo vegetale
Sale & Pepe
Pecorino romano a piacere

Mettete a bagno le lenticchie per un'ora circa. Vi sono alcune varieta' che richiedono tempi minori o maggiori.Leggete bene,allora,le indicazioni riportate sulla confezione.
Tritate la cipolla,l'aglio, la carota e lo zenzero.Tagliate a pezzi grossolani il ciauscolo.
Versate l'olio (potete aggiungere qualche cucchiaio in piu' se amate piatti ben conditi) in una casseruola ed unite il trito di verdure.Fate rosolare per un minuto,aggiungete il ciauscolo, finche' non assume un colore vivace, a quel punto sfumate col vino bianco.Unite successivamente le lenticchie. Fate cuocere a fuoco medio, irrorando col brodo vegetale. Salate e pepate a piacere. Se vi piace piu' brodosa questa zuppa,potete aumentare la dose di brodo, o aggiungere qualche mestolo d'acqua.Fate cuocere per 30 m circa.
Prima di servire, spolverate con del prezzemolo essiccato e del pecorino romano grattuggiato.

Rubus Chamaemorus.. il lampone artico

Il termine chamaemorus, e quindi anche l'analogo camemoro, derivano dal greco chamai, letteralmente "a terra", e per estensione piccolo, nano e dal latino morus, che significa gelso.


Si tratta di una pianta erbacea delle Rosacee delle regioni artiche, con foglie alterne, lungamente picciolate, fiori bianchi a cinque petali, frutti arancioni composti da piccole drupe carnose addensate e saldate al ricettacolo (more) , dal sapore acidulo.

Questi frutti hanno benefiche proprieta',ricchi di vitamina C e oligoelementi.



Una piantina di camemoro con fiori e frutti, realizzata dal disegnatore Raino Heino, e' effigiata sulla moneta da due euro della Finlandia.


venerdì 19 gennaio 2007

F12





No,non voglio parlare di reattori nucleari,ma solo del ristorante dove ho cenato martedi'.


Il suo nome e' la contrazione di Fredsgatan,12, l'indirizzo dove e' ubicato. F12 non e' solo un ristorante, e' il miglior ristorante di Stoccolma, che vanta una stella michelin, e soprattutto, uno dei migliori di tutto il Nord Europa....


...E ti pareva che dimenticavo di ricaricare la batteria della macchina fotografica!Cosi', di quelle quattro foto che son riuscita a fare, questa risulta essere la piu' decente.Prometto, solennemente, di comprare una macchina come si deve appena torno a casa.


Il ristorante si trova nel palazzo dell'Accademia Reale delle Belle Arti,proprio difronte al Parlamento.


Paul Svensson e Danyel Couet sono i responsabili delle creative composizioni proposte dal menu.



Si puo' scegliere tra due varianti: Tradizione o Innovazione, o combinarle insieme.


La sottoscritta, ha deciso di testare l'innovazione e devo dire che, due su tre, dei piatti da me scelti, erano davvero superbi.
Ho iniziato con tre assaggini: dolce,agro,salato offerti gentilmente, dalla casa.


L'antipasto: scampo "caldo freddo "con lardo e insalata ghiacciata mi ha un po' delusa,in verita', e ho avuto subito il timore che questa cena si sarebbe trasformata in una" sola", invece.....


il piatto principale: Riso fritto alle erbe e zafferano con frutti di mare, e' stato davvero sorprendente. Un piatto ricco,con aragosta,scampi,gamberi e molluschi vari.Il riso era disposto a strati.Il fondo, composto da riso soffiato abbrustolito,un effetto popcorn, l'altra parte di riso,invece mantecata in modo leggero con una forte nota di limone. Le due parti erano divise da una sfoglia di carta di riso.Un piatto veramente complesso, eppure dal gusto semplice e non stucchevole.


Dessert: Perla di camemori con sale egiziano e caramello caldo.Questo dolce mi ha lasciato veramente a bocca aperta!


Vorreste sapere cosa sono i camemori, vero?


Ma dovrete aspettare il prossimo post,in cui faro' una descrizione dettagliatissima.