Questo blog prende il nome dal famoso romanzo russo di Michail Culkov.Una satira del mondo libertino settecentesco.Allorche' mi e' balenata l'idea d'un blog che potesse raccogliere le mie ricette,i viaggi,i ricordi, ha fatto capolino questo grazioso titolo.
venerdì 26 giugno 2009
Mezzelune alla Provola Affumicata e Melanzane..
Un primo estivo ma abbastanza elaborato. Lo consiglio come piatto unico magari a cena seguito da una macedonia di frutta fresca e con un calice di Cannonau sardo.
INGREDIENTI:
Provola affumicata
Ricotta
Farina
Uova
Olio Evo
Basilico
Cipollina
Passata di Pomodoro
Melanzane
Sale & Pepe
Preparate la pasta all'uovo e fatela riposare per circa mezz'ora. Lavate e tagliate a fette le melanzane. Copritele per un'oretta col sale grosso e fate perdere l'acqua di vegetazione. Lavorate la ricotta con un pò d'olio, acqua, salee pepe e unite la provola a cubettini piccoli. Stendete sottilmente la pasta e farcitela con questo composto dando la forma di una mezzaluna, aiutandovi con una formina o col tagliapasta dentellato. Cospargeteli con un po di farina e teneteli coperti con un canovaccio in fibra naturale. Preparate il suggo facendo soffriggere le melanzane ben strizzate e tamponate e tagliate a cubetti piccolini con la cipollina. Fatele dorare per bene. Aggiungete la passata di pomodoro e il sale e continuate la cottura. Cuocete le mezzelune. Quando verranno a galla scolatele e versatele nel sugo, aggiungendo basilico tritato e una spolverata di pepe. Impiattate e servite.
giovedì 25 giugno 2009
Charlotte di Fragole ai Biscuits Roses de Reims..
Uno degli ultimi piatti preparati prima di partire per il Venezuela è stato questo dolce buonissimo fatto con i Biscotti rosa di Reims acquistati a Liegi un paio di mesi fa.
Questi biscotti, la cui esistenza mi era ignota, sono un classico della pasticceria francese. Sfornati per la prima volta alla fine del 1800 da Fossier che ancora oggi tiene segreta la ricetta, venivano intinti in calici di champagne, oggi sono molto utilizzati nella pasticceria, soprattutto per la preparazione delle charlotte. E io, potevo farmi scappare una charlotte con i biscottini Fossier?
INGREDIENTI:
Biscotti rosa di Reims
Fragole
Alchermes
Crema Chantilly
Panna
Acqua
Zucchero
Limone
Lavate la fragole e tagliatele a pezzi. Tenetene alcune da parte per decorare la charlotte. Preparate la crema chantilly seguendo la vostra ricetta di fiducia oppure sbirciando qui.
Quando la crema sarà raffreddata unite le fragole a pezzetti e amalgamate bene.
Preparate la bagna con acqua, zucchero e alchermes e intingete, brevemente uno alla volta, i biscotti rosa. Fate uno strato nello stampo che più vi piace (io ho usato uno da plumcake) di biscotti e versate su la crema con le fragole. Continuate cosi fino in cima e decorate con ciuffi di panna e fettine di fragola, o come la vostra fantasia vi suggerisce.
Questi biscotti, la cui esistenza mi era ignota, sono un classico della pasticceria francese. Sfornati per la prima volta alla fine del 1800 da Fossier che ancora oggi tiene segreta la ricetta, venivano intinti in calici di champagne, oggi sono molto utilizzati nella pasticceria, soprattutto per la preparazione delle charlotte. E io, potevo farmi scappare una charlotte con i biscottini Fossier?
INGREDIENTI:
Biscotti rosa di Reims
Fragole
Alchermes
Crema Chantilly
Panna
Acqua
Zucchero
Limone
Lavate la fragole e tagliatele a pezzi. Tenetene alcune da parte per decorare la charlotte. Preparate la crema chantilly seguendo la vostra ricetta di fiducia oppure sbirciando qui.
Quando la crema sarà raffreddata unite le fragole a pezzetti e amalgamate bene.
Preparate la bagna con acqua, zucchero e alchermes e intingete, brevemente uno alla volta, i biscotti rosa. Fate uno strato nello stampo che più vi piace (io ho usato uno da plumcake) di biscotti e versate su la crema con le fragole. Continuate cosi fino in cima e decorate con ciuffi di panna e fettine di fragola, o come la vostra fantasia vi suggerisce.
lunedì 22 giugno 2009
Postcards from Los Roques..
E finalmente vi posto le immagini di Los Roques..
Un vero paradiso per chi ama la natura, il mare incontaminato, le immersioni e la vita semplice.
Scordatevi megastrutture, piscine e shopping. Vi basteranno un paio di freschi abiti in lino, costumi e tanta crema solare protettiva. Le scarpe lasciatele pure a casa si cammina scalzi, nel centro del villaggio di Gran Roque come in spiaggia. Gran Roque è la principale isola dell'arcipelago e l'unica abitata. Il villaggio è costituito da piccole case di pescatori e da posadas (pensioni a conduzione familiare). Ce ne sono di molto belle e caratteristiche, ma tutte abbastanza spartane. Le case devono essere costruite seguendo determinati criteri urbanistici che non vadano a interferire con l'ambiente circostante. L'acqua è un bene prezioso che non va sprecato e quella calda un lusso che non tutti possiedono. A parte il pesce pescato nell'arcipelago, tutto è importato dalla terra ferma.
Ci sono delle regole da seguire: fare molta attenzione durante le immersioni tra i banchi corallini,
non toccare i coralli, non raccogliere le conchiglie che si trovano sulle spiagge e nel mare, non sbattere le pinne tra le rocce e la sabbia. Tutto cio' serve a preservare l'equilibrio della flora e fauna marina dell'arcipelago.
Inutile dirvi che le foto non rendono la bellezza di questo luogo. L'atmosfera è magica, si è fuori dal tempo e non mi meraviglia che molti nostri connazionali abbiano deciso di andare a vivere laggiu'. La maggior parte delle posadas è infatti di proprietà di italiani e la seconda lingua dopo lo spagnolo è l'italiano. Perfino le indicazioni sono in doppia lingua! Noi abbiamo preferito soggiornare in una bellissima posada venezuelana e mangiare creolo.
La posada è Chana Los Roques. Una costruzione bassa in stile messicano dai colori accesi: blu, arancio, verde, giallo. La posada offre numerosi angoli con cuscini e divanetti, dove sorseggiare un drink e rilassarsi al ritorno dalla spiaggia e 6 camere. Noi abbiamo soggiornato nella bella e spaziosa suite laguna, con finestre sulla laguna, letto king size, soggiornino e amaca rosa shocking. Lampade, torce e ceri accesi di sera, una terrazza panoramica, un bar con tetti in paglia e un ristorante dalla cucina favolosa, molto elegante e ricercato. Ogni giorno oltre a un diverso menu' cambiavano anche le stoviglie, il tovagliato e i fiori. La giornata cominciava con colazione creola, la marmellata di mango e le arepas erano divine. Successivamente insieme ad altre 3 coppie ospiti della posada ci si dava appuntamento alla lobby per incamminarsi verso il porticciolo dove il motoscafo della posada ci attendeva per condurci su una delle isole dell'arcipelago. All'arrivo su queste isolette, gli ombrelloni e le sedie erano li' ad attenderci insieme a dei colorati asciugamani e a uno dei ragazzi della cucina che aveva provveduto a portare con se una serie di piccoli frigoriferi contenenti bevande e il pranzo da consumare in spiaggia. Cominciava cosi' la giornata alla scoperta delle calde acque e dei suoi tesori sommersi: pesci angelo, barracuda, cernie enormi e coralli di tutti i tipi e colori. Nel pomeriggio prima di ritornare alla posada ci si fermava a visitare qualche altro isolotto e le sue meraviglie, come il centro marino dove vengono protette le tartarughe marine fino al primo anno di vita. Al rientro in posada belle ragazze dalla pelle ambrata ci attendevano con freschi asciugamani, cocktail di frutta fresca e deliziosi stuzzichini. Si conversava coi nostri nuovi amici e ci si preperava per l'aperitivo e cena al suono di tamburi e percussioni in legno. Per la prima volta nella vita son partita da un luogo provando una stretta allo stomaco, una voglia di voler restare li' per sempre..
Un vero paradiso per chi ama la natura, il mare incontaminato, le immersioni e la vita semplice.
Scordatevi megastrutture, piscine e shopping. Vi basteranno un paio di freschi abiti in lino, costumi e tanta crema solare protettiva. Le scarpe lasciatele pure a casa si cammina scalzi, nel centro del villaggio di Gran Roque come in spiaggia. Gran Roque è la principale isola dell'arcipelago e l'unica abitata. Il villaggio è costituito da piccole case di pescatori e da posadas (pensioni a conduzione familiare). Ce ne sono di molto belle e caratteristiche, ma tutte abbastanza spartane. Le case devono essere costruite seguendo determinati criteri urbanistici che non vadano a interferire con l'ambiente circostante. L'acqua è un bene prezioso che non va sprecato e quella calda un lusso che non tutti possiedono. A parte il pesce pescato nell'arcipelago, tutto è importato dalla terra ferma.
Ci sono delle regole da seguire: fare molta attenzione durante le immersioni tra i banchi corallini,
non toccare i coralli, non raccogliere le conchiglie che si trovano sulle spiagge e nel mare, non sbattere le pinne tra le rocce e la sabbia. Tutto cio' serve a preservare l'equilibrio della flora e fauna marina dell'arcipelago.
Inutile dirvi che le foto non rendono la bellezza di questo luogo. L'atmosfera è magica, si è fuori dal tempo e non mi meraviglia che molti nostri connazionali abbiano deciso di andare a vivere laggiu'. La maggior parte delle posadas è infatti di proprietà di italiani e la seconda lingua dopo lo spagnolo è l'italiano. Perfino le indicazioni sono in doppia lingua! Noi abbiamo preferito soggiornare in una bellissima posada venezuelana e mangiare creolo.
La posada è Chana Los Roques. Una costruzione bassa in stile messicano dai colori accesi: blu, arancio, verde, giallo. La posada offre numerosi angoli con cuscini e divanetti, dove sorseggiare un drink e rilassarsi al ritorno dalla spiaggia e 6 camere. Noi abbiamo soggiornato nella bella e spaziosa suite laguna, con finestre sulla laguna, letto king size, soggiornino e amaca rosa shocking. Lampade, torce e ceri accesi di sera, una terrazza panoramica, un bar con tetti in paglia e un ristorante dalla cucina favolosa, molto elegante e ricercato. Ogni giorno oltre a un diverso menu' cambiavano anche le stoviglie, il tovagliato e i fiori. La giornata cominciava con colazione creola, la marmellata di mango e le arepas erano divine. Successivamente insieme ad altre 3 coppie ospiti della posada ci si dava appuntamento alla lobby per incamminarsi verso il porticciolo dove il motoscafo della posada ci attendeva per condurci su una delle isole dell'arcipelago. All'arrivo su queste isolette, gli ombrelloni e le sedie erano li' ad attenderci insieme a dei colorati asciugamani e a uno dei ragazzi della cucina che aveva provveduto a portare con se una serie di piccoli frigoriferi contenenti bevande e il pranzo da consumare in spiaggia. Cominciava cosi' la giornata alla scoperta delle calde acque e dei suoi tesori sommersi: pesci angelo, barracuda, cernie enormi e coralli di tutti i tipi e colori. Nel pomeriggio prima di ritornare alla posada ci si fermava a visitare qualche altro isolotto e le sue meraviglie, come il centro marino dove vengono protette le tartarughe marine fino al primo anno di vita. Al rientro in posada belle ragazze dalla pelle ambrata ci attendevano con freschi asciugamani, cocktail di frutta fresca e deliziosi stuzzichini. Si conversava coi nostri nuovi amici e ci si preperava per l'aperitivo e cena al suono di tamburi e percussioni in legno. Per la prima volta nella vita son partita da un luogo provando una stretta allo stomaco, una voglia di voler restare li' per sempre..
venerdì 19 giugno 2009
Postcards from Isla Margarita..
Finalmente sono rientrata in Italia dopo un lungo girovagare fra le isole caraibiche venezuelane.
Per la prima volta nella vita non m'arrabbio per la cancellazione di un volo, ma anzi benedico l'Alitalia che mi ha fatto prolungare le vacanze e scoprire il meraviglioso Arcipelago di Los Roques.
Arrivata in aeroporto il cartellone segnalava la cancellazione del volo AZ per Roma. L'aeromobile dell'Alitalia non era partito dall'Italia, quindi per quel giorno non se ne parlava neanche di riuscire a tornare in Italia e per il giorno successivo non c'era alcuna sicurezza. Che fare? Di stare a Caracas non ne avevo proprio voglia e cosi' valige alla mano ho preso il primo volo per Los Roques non sapendo di raggiungere in mezz'ora il Paradiso Terrestre. Di Los Roques vi parlerò approfonditamente nei prossimi giorni, per ora vi posto le foto dell'Isla Margarita che offre scorci molto belli, ma anche tanta povertà, degrado e delinquenza.
Abbiamo soggiornato al Margarita Hilton che dista circa 30 minuti dall'aeroporto e si trova a metà strada tra Porlamar e Pampatar. La struttura, possiede la piscina piu' grande del Sud America, una spiaggia privata, tre ristoranti, negozi, palestra e il Casinò piu' in dell'isola. Questo albergo è molto sicuro e il servizio eccellente. All'interno di esso vi sentirete come in Paradiso seppure completamente artificiale. Per chi come me non ama la cementificazione consiglio il Chana che purtroppo abbiamo scoperto solo l'ultimo giorno durante un'escursione. Ma ci siamo rifatti a Los Roques dove c'è una posada appartenente alla piccola catena Chanahoteles.
Il modo piu' facile per muoversi a Margarita è l'auto. Potete noleggiarne una o effettuare un tour con autista per un giorno intero in jeep. Le distanze sono notevoli, Margarita è una delle isole piu' grandi dei Caraibi, quindi se non volete spendere un capitale in taxi, essere autonomi e non affidarvi a bus locali, che ehm, come dire non sono molto consigliabili, non lasciate la patente a casa. Il Parque Nacional Laguna La Restinga è uno dei siti di maggiore interesse dell'isola. Si tratta di una riserva naturale di mangrovie, dove, attraverso piccole imbarcazioni, si naviga tra canali dai romantici nomi, osservando allevamenti di ostriche, stelle marine, e colonie di pellicani. Altro sito d'interesse è la Basilica Nuestra Senora del Valle che si trova vicino al Parco del Cerro el Copey.
La parte nord orientale dell'isola offre invece le spiagge e i locali piu' alla moda, villaggi di pescatori e ville da capogiro. Il miglior ristorante lo trovate a Pampatar. El Fondeadero vi delizierà con le sue freschissime cernie e champagne cileno. Lungo la strada che porta a Playa del Agua, Manzanillo e Parguito trovate una serie di chioschi (fermatevi al Cimarron) dove bere la cocada: succo a base di latte e polpa di cocco, la versione cocoloco ha l'aggiunta di rum. Tutta la frutta tropicale non ha niente a che vedere con quella d'importazione che troviamo qui. Il cocco ha un sapore cosi' dolce e la polpa è tenerissima, cosi' come le banane che sono leggerissime e per niente stoppose.
Ultima cosa: Margarita è porto franco cosi' se avete voglia di fare shopping selvaggio sappiate che qui non pagherete le tasse. Il centro commerciale piu' importante è il Sambil che trovate in tutto il Venezuela.
Per la prima volta nella vita non m'arrabbio per la cancellazione di un volo, ma anzi benedico l'Alitalia che mi ha fatto prolungare le vacanze e scoprire il meraviglioso Arcipelago di Los Roques.
Arrivata in aeroporto il cartellone segnalava la cancellazione del volo AZ per Roma. L'aeromobile dell'Alitalia non era partito dall'Italia, quindi per quel giorno non se ne parlava neanche di riuscire a tornare in Italia e per il giorno successivo non c'era alcuna sicurezza. Che fare? Di stare a Caracas non ne avevo proprio voglia e cosi' valige alla mano ho preso il primo volo per Los Roques non sapendo di raggiungere in mezz'ora il Paradiso Terrestre. Di Los Roques vi parlerò approfonditamente nei prossimi giorni, per ora vi posto le foto dell'Isla Margarita che offre scorci molto belli, ma anche tanta povertà, degrado e delinquenza.
Abbiamo soggiornato al Margarita Hilton che dista circa 30 minuti dall'aeroporto e si trova a metà strada tra Porlamar e Pampatar. La struttura, possiede la piscina piu' grande del Sud America, una spiaggia privata, tre ristoranti, negozi, palestra e il Casinò piu' in dell'isola. Questo albergo è molto sicuro e il servizio eccellente. All'interno di esso vi sentirete come in Paradiso seppure completamente artificiale. Per chi come me non ama la cementificazione consiglio il Chana che purtroppo abbiamo scoperto solo l'ultimo giorno durante un'escursione. Ma ci siamo rifatti a Los Roques dove c'è una posada appartenente alla piccola catena Chanahoteles.
Il modo piu' facile per muoversi a Margarita è l'auto. Potete noleggiarne una o effettuare un tour con autista per un giorno intero in jeep. Le distanze sono notevoli, Margarita è una delle isole piu' grandi dei Caraibi, quindi se non volete spendere un capitale in taxi, essere autonomi e non affidarvi a bus locali, che ehm, come dire non sono molto consigliabili, non lasciate la patente a casa. Il Parque Nacional Laguna La Restinga è uno dei siti di maggiore interesse dell'isola. Si tratta di una riserva naturale di mangrovie, dove, attraverso piccole imbarcazioni, si naviga tra canali dai romantici nomi, osservando allevamenti di ostriche, stelle marine, e colonie di pellicani. Altro sito d'interesse è la Basilica Nuestra Senora del Valle che si trova vicino al Parco del Cerro el Copey.
La parte nord orientale dell'isola offre invece le spiagge e i locali piu' alla moda, villaggi di pescatori e ville da capogiro. Il miglior ristorante lo trovate a Pampatar. El Fondeadero vi delizierà con le sue freschissime cernie e champagne cileno. Lungo la strada che porta a Playa del Agua, Manzanillo e Parguito trovate una serie di chioschi (fermatevi al Cimarron) dove bere la cocada: succo a base di latte e polpa di cocco, la versione cocoloco ha l'aggiunta di rum. Tutta la frutta tropicale non ha niente a che vedere con quella d'importazione che troviamo qui. Il cocco ha un sapore cosi' dolce e la polpa è tenerissima, cosi' come le banane che sono leggerissime e per niente stoppose.
Ultima cosa: Margarita è porto franco cosi' se avete voglia di fare shopping selvaggio sappiate che qui non pagherete le tasse. Il centro commerciale piu' importante è il Sambil che trovate in tutto il Venezuela.
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