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sabato 14 novembre 2009

Riso con Tacchino e Morchelle..

Non avevo mai mangiato le morchelle. Onestamente devo ammettere che preferisco altri tipi di funghi, questi hanno un sapore troppo pregnante, forse perchè secchi, per i miei gusti. Consiglio, quindi, di usarne pochi e lasciarli in ammollo un bel pò.

INGREDIENTI:
Riso Vialone

Tacchino

Olio Evo
Vino Bianco
Burro
Brodo Vegetale

Morchelle Secche

Parmigiano

Prezzemolo

Cipolla


Tagliate la cipolla a fettine sottili e il tacchino a cubetti e fateli rosolare in una casseruola insieme alle morchelle precedentemente messe a bagno in acqua tiepida e ben strizzate. Unite il riso e fatelo tostare. Sfumate col vino, aggiungete poi pian piano il brodo fino a cottura ultimata. Spegnete la fiamma amalgamate con una noce di burro, parmigiano, prezzemolo tritato e pepe. Servite e decorate con le morchelle.

15 commenti:

  1. E' la prima volta che li vedo!!!
    Non sapevo nemmeno esistessero!!!
    Molto bello il tuo riso.

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  2. ciao sciopina, a dirti la verità non li ho mai mangiati neppure io.... me li cosigli?

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  3. ciao sciopina, a dirti la verità non li ho mai mangiati neppure io.... me li cosigli?

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  4. Molto interessante questa ricetta, complimenti. Non conosco questo tipo di funghi, vedo se è possibile reperirli dalle mie parti, cosi' provo la tua ricetta.
    Buon fine settimana Daniela.

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  5. Solema grazie. Li ho trovati qui a Zurich e son finiti subito nel carrello della spesa.
    @Babs, al momento nn posso risponderti. Devo testarli ancora una volta. Dopo il secondo esperimento potrò darti un'opinione giusta e proba!
    @Daniela non so dove vivi. IN Italia non li avevo mai visti, percio' se dovessi trovarli ritieniti molot fortunata.

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  6. pur non amando i funghi è davvero un piatto molto bello!

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  7. Ma questo è il piatto preferito da Mork:

    Mi chiamo Mork
    Su un uovo vengo da Ork
    Impara un po’ ora il saluto ti do

    Na-no na-no la tua mano
    Na-no na-no apri piano
    Na-no na-no batti il palmo
    Na-no na-no ora il fianco
    Sorridi tu

    se dormo a testa all’ingiù
    Se prendo il the non proprio come fai te


    Na-no na-no
    Ora che mi sei amico
    non stupirti se ti dico
    che io parlo con le piante, millepiedi e l’elefante
    Perché vengo da lontano

    Ma qui da voi
    mi trovo bene che vuoi
    Io non lo so
    se ci ritorno su Ork

    RIT: …
    Na-no na-no

    Ora che mi sei amico
    non stupirti se ti dico
    che io parlo con le piante,millepiedi e l’elefante
    Perché vengo da lontano.

    Mi chiamo Mork
    su un uovo vengo da Ork
    Impara un po’ ora il saluto ti do.

    Ciao Sciopina :-)))

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  8. (^_^) ciao Sciopina,grazie a te adesso conosco le morchelle (-_^) non so il sapore ma l'aspetto di questo piatto è magnifico (^_^) un abbraccio baci baci e buon weekend

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  9. Morchelle...mmmmm...spetta che guardo su wikipedia cosa siano...
    Ahhh ecco dei funghi!
    Mai assaggiati, dovrò darmi da fare.
    un bacio e buona domenica

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  10. non ne avevo mai sentito parlare, sul momento pensavo fossero dei minuscoli cavoli ^^
    Un bacione
    fra

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  11. Ciao Sciopina,
    permettimi di regalarti
    un fiore:
    Il Fior di Cuculo,
    a dispetto del nome,
    un pò sbarazzino,
    simboleggia
    la laboriosità e l'ingegnosità, sinonimo di attenta applicazione e sofisticatezza:-))

    Buona Domenica

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  12. Dimmi Poeta..sei tu cuculo o fior di cuculo?

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  13. Uccel di Bosco son io
    per tanto ti saluto
    Cu-cu....

    Sciopina visto che
    sei in vena di farti due
    risate, tra una ricetta e l'altra,
    inviterei Te e le tue amiche
    a leggere questa simpatica :-)))
    poesia (scherzosa e un pò
    piccante... se offende, consiglio
    alle più bacchettone di non leggere;-)

    Poesia dell'Uccel di bosco

    Era d'Agosto ed un povero uccelletto
    ferito dallo sparo di un moschetto
    andò, per riparare l'ala offesa,
    a finire all'interno di una chiesa.

    Dalla tendina del confessionale
    il parroco intravide l'animale
    mentre i fedeli stavano a sedere
    recitando sommessi le preghiere.

    Una donna che vide l'uccelletto
    lo prese e se lo mise dentro il petto.
    Ad un tratto si sentì un pigolio:
    ciop ciop, cip cip ciop

    Qualcuno rise a 'sto cantar d'uccelli
    e il parroco, seccato, urlò: Fratelli!
    Chi ha l'uccello mi faccia il favore
    di lasciare la casa del Signore!

    I maschi, un po' sorpresi a tal parole,
    lenti e perplessi alzarono le suole,
    ma il parroco lasciò il confessionale
    Fermi - disse - mi sono espresso male!

    Tornate indietro e statemi a sentire,
    solo chi ha preso l'uccello deve uscire!
    A testa bassa e la corona in mano,
    le donne tutte uscirono pian piano.

    Ma mentre andavan fuori gridò il prete:
    Ma dove andate, stolte che voi siete!
    Restate qui, che ognuno ascolti e sieda,
    io mi rivolgo a chi l'ha preso in chiesa!

    Ubbidienti in quello stesso istante
    le monache si alzaron tutte quante
    e con il volto invaso dal rossore
    lasciarono la casa del Signore.

    Per tutti i Santi - gridò il prete -
    sorelle rientrate e state quiete.
    Convien finire, fratelli peccatori,
    l'equivoco e la serie degli errori:

    Esca solo chi è così villano
    da stare in chiesa con l'uccello in mano!
    Ben celata in un angolo appartato,
    una ragazza col suo fidanzato,

    in una capelletta laterale,
    ci mancò poco si sentisse male,
    e con il volto di un pallore smorto
    disse: Che ti dicevo? Se n'è accorto!

    Sciopinaaaaa
    nun t'Arrabià daiiii O:-)

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  14. non li conoscevo,ma mi hai incuriosito con la tua deliziosa ricette e appena li trovo la rificcio.
    Baciiiii

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  15. oddio, mi hai fatto scoprire una cosa nuova !!! ciao !

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